Quando pianifichi un viaggio enogastronomico, rifletti sul tipo di esperienza che vuoi vivere e che tipo di turista vorresti essere. Meglio una passeggiata su un terrazzamento di ulivi o nel centro monumentale di una grande città?
Opta per una destinazione che promuova pratiche sostenibili, possibilmente che abbia già ottenuto una certificazione comprovata a livello nazionale e/o europeo, che promuova sul proprio sito questi valori e mostri i risultati raggiunti.
Esplora la ricchezza enogastronomica delle aree rurali italiane, dei piccoli borghi, scopri quelle Regioni in cui non sei mai stato. Il nostro Paese è ricchissimo di risorse culturali, ambientali ed enogastronomiche davvero in ogni angolo. Pensa solo: hai visitato tutti i 60 siti Unesco? Visitare queste zone ti consente di conoscere prodotti autentici, incontrare i produttori e contribuire alla sostenibilità del territorio, con impatto positivo dal punto di vista socio-ambientale.
Considera di pianificare il tuo viaggio nei giorni e orari meno affollati per vivere un’esperienza più autentica. Viaggia durante i periodi di bassa stagione e migliora la tua esperienza di viaggio, contemporaneamente bilancia il benessere dei residenti e riduci la pressione sulle risorse locali.
Prendi l’aereo solo in mancanza di valide alternative, scegli i mezzi pubblici, il car-sharing e/o il bike-sharing per raggiungere le aziende di produzione da visitare, gli eventi e/o il punto di partenza dei food/wine tour.
Evita le gite giornaliere che contribuiscono al sovraffollamento senza portare reali benefici alle comunità locali. Soggiornando in agriturismi, campeggi o hotel, avrai l’opportunità di scoprire più a fondo le tradizioni del luogo, sostenendo l’economia locale e contribuendo a un turismo più responsabile e sostenibile.
Leggi delle guide enogastronomiche che raccontano le eccellenze della cucina, i prodotti del territorio, i metodi di produzione e le usanze alimentari locali. Informarti sulle abitudini e le tradizioni locali per meglio adattarsi e rispettare la cultura dei luoghi.
Rivolgiti una guida del luogo per pianificare il tuo viaggio, ti permetterà di scoprire il patrimonio enogastronomico del territorio in modo autentico, nel rispetto delle tradizioni e delle comunità locali. Inoltre, saprà come farti scoprire i luoghi nei momenti migliori, proponendoti gli orari, i tempi, gli itinerari meno affollati, anche quando la città tende a riempirsi di turisti.
Anche se non in funzione, molti dispositivi continuano a consumare energia se lasciati collegati alla presa. Ad esempio, un caricabatterie per smartphone non utilizzato può consumare fino a 17,5 kWh all’anno, il che equivale a circa 10 kg di CO2 risparmiati all’anno.
Durante il viaggio, ricorda che stai visitando la “casa” di qualcun altro e che comportarsi con rispetto favorisce il rispetto reciproco. Impara alcune espressioni della lingua locale e vive esperienze legate al cibo e alla gastronomia che ti permettano di interagire direttamente con le persone del luogo, per conoscere e condividere momenti autentici della loro quotidianità.
Prediligi l’acquisto di prodotti, servizi ed esperienze presso attività gestite dagli abitanti del luogo per supportare la microeconomia del territorio, i servizi e l’artigianato della comunità ospitante.
Presta attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti. Riduci per quanto possibile l’uso della plastica, optando per borracce, sacchetti di stoffa, al posto di prodotti non riutilizzabili.
Un recente studio dell’Organizzazione Mondiale del Turismo ha stimato che il 5% delle emissioni di CO2 globali è generato dalla mobilità dei turisti. Riduci il tuo impatto ecologico muovendoti preferibilmente con mezzi pubblici, in bicicletta e/o a piedi (questi ultimi anche a beneficio della salute individuale). Ove disponibili e di interesse, scegliere, a seconda della meta, percorsi a cavallo, in canoa, in barca a vela.
Ritagliati del tempo per partecipare ad iniziative che promuovono la sostenibilità, quali giornate di pulizia delle spiagge, di piantumazione di nuovi alberi, etc.
Scegliere attività locali, con bevande e cibi tipici e di stagione. Cercare oli EVO autoctoni e chiedere informazioni sui produttori. Optare per acque minerali del posto e in bottiglie di vetro. Preferire degustazioni e acquisti di prodotti certificati e/o biologici. Visitare aziende con certificazioni di sostenibilità e un approccio etico con lavoratori e animali, e che coinvolgono la comunità nelle attività agricole e/o vitivinicole. Scegliere di visitare artigiani del luogo.
Recati presso negozi e mercati agroalimentari dove poter conoscere i prodotti locali e le loro caratteristiche oltre che avere consigli utili per la loro preparazione e conservazione.
Scegli di visitare gli artigiani del luogo e le realtà enogastronomiche che adottano che rispettano la tradizione.
Evita di sprecare cibo e bevande, ordinando solo ciò che realmente desideri consumare. Rispetta il cibo, il lavoro e l’energia impiegati per produrlo, considerando anche l’impatto ambientale: per 100gr di carne bovina sprecata vengono emessi fino a 3kg di CO2, l’equivalente di un’auto che percorre 30 km, e sono necessari circa 1500 litri di acqua.
Riducendo la durata della tua doccia da otto a cinque minuti puoi far risparmiare fino a 120 litri d’acqua, contribuendo ad alleviare la pressione sulle risorse idriche, fondamentali per la produzione agroalimentare che, soprattutto nel Sud Italia, soffre le conseguenze del cambiamento climatico e della siccità.
Per ridurre le emissioni e il consumo di energia, non chiedere di sostituire ogni giorno gli asciugamani e lenzuola. Un hotel consuma oltre 240 kWh di energia elettrica a settimana per asciugare e stirare la biancheria da camera, emettendo fino a 62,5 kg di CO2.
Abbassare il riscaldamento o alzare l’aria condizionata di due gradi può ridurre il consumo energetico fino al 35% annuo, contribuendo a diminuire le emissioni di CO2. Gli hotel con tecnologie intelligenti ottimizzano l’efficienza, ma un contributo personale può ridurre ulteriormente il consumo energetico.
Utilizza in modo più responsabile e consapevole i mezzi di trasporto, preferendo quelli pubblici o muovendosi a piedi e/o in biciletta. Come durante il viaggio, riutilizzare e riciclare il più possibile partendo dalle «piccole cose» (separare correttamente i rifiuti, usare borse di tela al supermercato, …).
Scegli di acquistare prodotti locali e di stagione favorendo così i piccoli produttori del territorio.
Riduci il consumo di cibi ricchi di additivi chimici, grassi saturi, zuccheri e sale per evitare squilibri nella dieta e prevenire l’insorgere di malattie non trasmissibili. La diffusione del consumo di cibi ultra-processati sta causando ciò che la EAT– Lancet Commission ha definito come “global syndemic”, una combinazione di obesità, denutrizione e crisi ecologica, che minaccia non solo la salute individuale, ma anche quella del pianeta.
Segui i dettami della Dieta Mediterranea, consumando con maggiore frequenza frutta e verdura di stagione, per contribuire alla tua salute e a quella del pianeta, Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’elevato contenuto di antiossidanti e fibre di cui tale dieta è ricca è associata a un minor rischio di malattie croniche e cardiovascolari.
Tramanda le ricette di famiglia e del territorio alle nuove generazioni, valorizzando la cucina tradizionale italiana come patrimonio culturale. Quando ricevi amici e parenti, prepara piatti seguendo le ricette tipiche del territorio e suggerendo loro i produttori locali.
Insegna alle nuove generazioni (figli, nipoti, …) a mangiare sano seguendo le indicazioni della piramide alimentare, portarli a visitare le aziende agricole locali e suggerire agli istituti scolastici di fare altrettanto. È fondamentale anche chiedere alle scuole di ogni grado di promuovere abitudini alimentari sane, evitando la presenza esclusiva di distributori di cibi ultra-processati, a favore di alternative fresche e nutrienti.
Condividi la tua esperienza sui social network, in particolare in merito al livello di soddisfazione relativamente alla sostenibilità dei luoghi e delle strutture visitate. I feedback costruttivi aiutano gli operatori a migliorare le loro pratiche ecocompatibili.