In un mondo con risorse limitate, dove si consuma più di quanto è effettivamente disponibile, adottare un approccio sostenibile quando si viaggia non è più una scelta. È una necessità. Basti pensare che, in media, l’impatto dei turisti sull’ambiente è stimato essere tre volte superiore a quello generato dai residenti. Una forbice che tende ad allargarsi soprattutto nelle destinazioni dei Paesi emergenti. Le iniziative intraprese a livello internazionale – fra cui spicca la Dichiarazione di Glasgow sul turismo firmata nel 2021 nell’ambito della COP 26 –, le campagne di sensibilizzazione avviate e l’attenzione mediatica hanno certamente contributo ad accrescere la sensibilità verso questo tema. Nonostante ciò, i turisti tendono a dimostrarsi nei fatti meno sostenibili rispetto alle intenzioni poiché non adeguatamente informati, stimolati e supportati in modo semplice e trasparente.
Una tale esigenza diviene ancora più manifesta se consideriamo il viaggio enogastronomico. La sostenibilità è un driver di scelta delle esperienze a tema alimentare e gastronomico che genera attenzione e stimola alla partecipazione. Ben 1 turista su 2 vorrebbe trovare proposte green, in primis degustazioni, pranzi e/o cene a base solo di prodotti locali. Anche comportamenti aziendali ed iniziative ad impronta sociale sono tenuti in considerazione, sfatando in parte l’opinione diffusa che la sostenibilità riguardi solo l’ambiente. Ma come è possibile trasformare questo interesse in comportamenti concreti in grado di generare benefici duraturi e diffusi?
La Carta per il Turista Enogastronomico Sostenibile (CarTES) vuole essere un primo e concreto strumento per consentire ai viaggiatori di fare esperienza dell’enogastronomia nel rispetto dell’ambiente, della cultura e delle comunità locali. Fornisce indicazioni e suggerimenti pratici – quali, ad esempio, come orientarsi nella scelta tra destinazioni certificate green, in che modo è possibile calcolare l’impronta ecologica individuale, perché adottare un regime alimentare più sano come la Dieta Mediterranea, … – mostrando al contempo il razionale che sta alla base. Non è una semplice lista di cosa si dovrebbe fare prima, durante e dopo il viaggio, ma uno strumento che educa, promuove e stimola comportamenti sostenibili spiegandone le ragioni.
In questo documento vogliamo presentare la Carta motivando e approfondendo la rilevanza di questo tema alla luce del contesto attuale. Questo passaggio è fondamentale, mostra le iniziative intraprese a livello internazionale sul tema della sostenibilità, gli impatti dei turisti e sul turismo del cambiamento climatico, il comportamento effettivo e i desiderata dei viaggiatori. Solo successivamente diamo spazio alla Carta, indicando i comportamenti da adottare prima, durante e dopo il viaggio e le ragioni che giustificano la loro adozione.
Affinché questa iniziativa dedicata al turista – che rappresenta un primo «tassello» di un percorso più ampio – possa avere successo è fondamentale il contributo di tutti gli attori della filiera – associazioni di categoria, enti territoriali, aziende, Consorzi di Tutela, singoli operatori e cittadini – nella sua divulgazione e implementazione. L’azione congiunta permette di creare benefici diffusi alle imprese, al territorio, alle comunità locali e al turista, creando una rete di consapevolezza e collaborazione che stimola l’intero comparto agroalimentare e vitivinicolo italiano dall’essere un’eccellenza in termini produttivi (anche in ambito della sostenibilità) a divenire un riferimento nell’ambito turistico grazie alla diffusione di buone pratiche e comportamento virtuosi.
Questa iniziativa rappresenta un primo step di un percorso più ampio mirato alla creazione di una rete di consapevolezza e collaborazione che stimoli l’intero comparto agroalimentare e vitivinicolo italiano, dall’essere un’eccellenza in termini produttivi e sostenibili, a divenire un riferimento nell’ambito turistico grazie alla diffusione di buone pratiche e modelli di comportamento virtuosi.